I Passi Della Cometa – Marco Parente suona Dino Campana (un soundwalking) # POE3 IS NOT DEAD, act 2
Dino Campana era un punk!
La sua poesia incorruttibile!
Di sicuro non era un matto, non quando componeva versi. Versi che oggi avrebbe sicuramente cantato, perché naturalmente impregnati di ritmo e melodia.
Era dunque prevedibile che nel ‘Paesaggio sonoro’ avrei trovato la chiave d’accesso al ‘panorama scheletrico del mondo’ Campaniano.
Componendo una partitura originale, di getto inaspettato: in cui i passi scandiscono il movimento, ritmico delle parole da un lato, melodico a strati dall’altro, proprio come l’acqua e il vento della ‘sanità delle prime cose’. E come nella poesia di Campana i versi camminano verticali e la prosa orizzontale, così nella partitura musicale
il ritmo procede teso in un senso di marcia ossessiva e la melodia distesa come l’acqua nel torrente e il vento/usignolo ‘tra i rami del noce’.
Nel finale il ‘Paesaggio’ si fa umano e gli strati di roccia su strati di suoni raccontano una storia primordiale, struggente dell’ultimo Natale di Dino e il Bambino del presepe
…Dino e il Bambino si sorridono e consumano il loro primo e ultimo più lungo giorno, come una cometa, che del Poeta annuncia l’avvento.
‘…perché poeti si nasce, e modestamente Campana lo nacque’.

→ M.P.


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